Dal racconto dell’apparizione, scritto da santa Caterina Labouré (Cfr. R. Laurentin-P. Roche, Catherine Labouré et la Medaille Miraculeuse, Paris 1976, pp. 290-296)
Fa’ coniare una Medaglia
Il 27 novembre 1830, il sabato precedente la prima domenica d’Avvento, alle cinque e trenta di sera, dopo la lettura del soggetto della meditazione, percepii, in mezzo a un grande silenzio, un rumore simile al fruscio di una veste di seta, che proveniva dalla parte delle tribuna presso il quadro di S. Giuseppe. Volgendo lo sguardo da quella parte, vidi la Santa Vergine in piedi, all’altezza del quadro di S. Giuseppe. La Beata Vergine stava in piedi e indossava una veste di colore bianco-aurora, con un velo bianco che le arrivava ai piedi. Sotto il velo si potevano scorgere i capelli, ma il volto era scoperto. I piedi poggiavano su un globo. Reggeva nelle mani un altro globo, simboleggiante la terra, e ambedue le mani erano sollevate, in modo naturale, all’altezza del petto. Gli occhi poi erano rivolti al cielo. La sua figura splendeva di tanta bellezza che non sarei capace di dipingerla.
Subito dopo vidi alle sua dita degli anelli luminosi ornati di gemme, di varia grandezza e splendore, che emettevano numerosi raggi. Questi raggi, che uscivano dalle gemme, si allargavano via via all’intorno e, giù in basso, arrivavano a coprire quasi del tutto i piedi della Vergine.
Mentre contemplavo la visione celestiale, la Beata Vergine rivolse gli occhi su di me e mi guardò. In quel momento udii una voce che diceva: «Questo globo, che tu vedi, rappresenta tutto il mondo, specialmente la Francia; anzi ogni singolo uomo». Mi riesce impossibile descrivere quel che sentivo e vedevo, né sono capace di dare un’idea della bellezza della visione e dello splendore dei raggi. «Questi raggi indicano le grazie che io spando su quelli che mi invocano». Allora compresi quanto sia dolce invocare la Santa Vergine e quanto Ella sia generosa verso coloro che la pregano; compresi pure quanto numerose siano le grazie che Ella concede a quanti gliene chiedono e quale profonda gioia Ella provi nel donarle.
Mentre mi sentivo riempire da una gioia indicibile e non sapevo neppure se ero viva o no, attorno alla figura della Santa Vergine apparve come un quadro, leggermente ovale, su cui erano scritte a lettere d’oro queste parole: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi». Contemporaneamente udii anche la voce che diceva: «Fa’ coniare una medaglia secondo questo modello: tutti coloro che la porteranno al collo riceveranno molte grazie; saranno colmati di benefici quanti la porteranno con gran fede». A questo punto vidi il quadro girarsi e mostrarmi la parte posteriore della medaglia.
Un certo giorno, in seguito, mentre facevo la meditazione e riflettevo dentro me stessa su che cosa avrei dovuto far mettere sul retro della medaglia udii una voce che mi diceva: «La lettera M e i due cuori contengono significati sufficientemente eloquenti».