Il video del Convegno inizia con le litanie al SS. Sacramento. Non è stato registrato il Rosario Eucaristico meditato recitato dalle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze. (Cliccando la parola "Rosario" si può scaricare una pagina in pdf in A4 fronte/retro da piegare poi in A5 per l'uso senza video)
Seguono la meditazione di S.E. Card. Silvano Piovanelli e le testimonianze offerte dalle sedi di adorazione eucaristica. A seguire il video dell'omelia della S.Messa celebrata dal Card. Silvano Piovanelli.
Il Rosario Eucaristico meditato
Siamo davanti al nostro Dio che adoriamo in Spirito e Verità (se davanti all‘Eucaristia: in Corpo, Sangue, Anima e Divinità), riconosciamo d’aver ferito l’Amore Eucaristico, non solo con i peccati commessi, ma con il bene che non abbiamo voluto fare.
Primo Mistero
Ti adoro, Agnello di Dio, che offrendo in dono il Tuo Corpo e il Tuo Sangue nell’Eucarestia, imprimi il Tuo patir nell’anima mia.
Quale insondabile mistero si nasconde in questa invenzione d’amore, delizia degli angeli e dei santi. Oh, quante volte entri in noi dandoci il potere di generarTi e di cullarli, come un tempo in cui la Tua Santissima Madre e Sposa nel Suo grembo verginale, già Ti adorava e Ti riparava. Si, Gesù, quante volte ti ho accolto con grande tiepidezza e indifferenza e Tu, Mistico Sposo, mi sussurravi: “Offrimi il tuo amore sveglio e vigilante “.
Silenziosamente mi inebriavi di grazia facendomi conoscere intimamente il Tuo desiderio di realizzare in me una maternità spirituale.
Che io possa abbagliare le anime con la tua luce che dall‘Eucarestia parte sfavillante!
Padre nostro. Ave Maria. Gloria
Secondo Mistero
Ti adoro, diletto Figlio di Maria, che dimori in eterno nell’Eucarestia. Ti contemplo perennemente presente ed operante in questo Sacramento d’Amore.
Gesù mio, Tu non mi hai mai lasciata sola; mi hai attesa in gemiti d’amore ed io che incontrandoTi non ti ho saputo trattenere! O piccola Ostia, oro d’eternità, potessi nel Tuo silenzio ritrovar la mia innocenza! Trasfondi in me il Tuo Sangue e vivifica la piccola creatura con una inondazione di virtù. Sento che l’inverno più rigido dinanzi a Te fugge! Quando si è in dolce Tua compagnia ogni frivolezza si vanifica! Che io possa riconoscere la mia miseria!
Padre nostro. Ave Maria. Gloria
Terzo Mistero
Ti adoro, Re e Sacerdote Eterno, mentre perpetui il Tuo Sacrificio sugli altari sparsi nel mondo. Diadema dei sacerdoti, Gesù Crocifisso, dona ai Tuoi ministri il rifiorire dei primi palpiti alla Tua chiamata.
Mentre la Tua effusione di sangue si rinnova, Tu mi chiedi di darli il mio cuore come altare. Scenda pure come una pioggia salvifica il Tuo Sangue Divino su di me ed io prometto di riversarlo su tante povere creature attraverso le mie orazioni.
Pietà, Celeste Compagno, Santo Viatico, per le Tue tenerezze e delicatezze non accolte, che ci avrebbero legati a Te da un tempo più antico. Che io divenga una lampada ardente, un ‘autentica anima eucaristica.
Padre nostro. Ave Maria. Gloria
Quarto Mistero
Ti adoro, Gesù Eucaristico, pregustazione del banchetto celeste, che ti fai nutrimento e balsamo dei cuori piagati e pallidi d’amore: fa’ sgorgare in noi, come una sorgente senza fine, il gusto e la dolcezza di riceverTi nascosto nei Mistici Veli Eucaristici.
Oh, quale estasi si attua nell’istante meraviglioso in cui prendi possesso di me e, mentre io credo
Oh, quale estasi si attua nell’istante meraviglioso in cui prendi possesso di me e, mentre io credo di aver ricevuto Te, sei Tu che hai preso me per pormi nel Tuo Cuore. tu mi cerchi, Pastore mio, e brami dire assetato d’anime: “Lascia che Io Mi incarni in te!”.
O Mamma Santissima, splendore di purezza, bellezza esemplare, Santa pisside, concedimi di innamorami di Lui e di consumarmi nella fiamma della Sua ardente Carità che sempre va sospirando, e senza il Tuo valido e materno aiuto, giammai potrei ottenere.
Padre nostro. Ave Maria. Gloria
Quinto Mistero
Ti adoro, Amorosissimo Cuore Eucaristico di Gesù, che sei la speranza della mia resurrezione. Tu sei la manna nascosta che introduce nelle stanze del Re! Non ho paura del mio ultimo respiro poiché mi invierai la morte come una sposa che mi conduce nella Gloria del Paradiso, ove tu, Pane degli Angeli, sei osannato ed adorato.
O Autor della vita, Benedetto Gesù mio, fa‘ circolare nelle mie povere membra la natura Tua Divina. Quale paradiso più immenso della Tua Presenza Eucaristica potrebbe darmi più gioia? Eppure Tu mi prometti il Tuo Regno e sarà il Regno di coloro che vivono la vita in Dio. So che da questa intima comunione, ogni creatura vive già la propria felicità in terra.
Nell‘ora finale della mia esistenza, assorbimi, o Sposo dolcissimo, nell’incanto dell’adorazione eterna all‘Amore Trinitario.
Padre nostro. Ave Maria. Gloria Salve Regina
Litanie del Santissimo Sacramento
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici
Padre celeste, che sei Dio abbi pietà di noi
Figlio redentore dei mondo, che sei Dio
Spirito Santo, che sei Dio Santa Trinità, unico Dio
Santissima Eucaristia Noi ti adoriamo
Dono ineffabile dei Padre
Segno dell’amore supremo dei Figlio
Prodigio di carità dello Spirito Santo
Frutto benedetto della Vergine Maria
Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo
Sacramento che perpetua il sacrificio della Croce
Sacramento della nuova ed eterna alleanza
Memoriale della morte e risurrezione dei Signore
Memoriale della nostra salvezza
Sacrificio di lode e di ringraziamento
Sacrificio d’espiazione e di propiziazione
Dimora di Dio con gli uomini
Banchetto delle Nozze dell’Agnello
Pane vivo disceso dal Cielo
Manna nascosta piena di dolcezza
Vero Agnello pasquale
Diadema dei sacerdoti ...
Tesoro dei fedeli
Viatico della Chiesa pellegrinante
Rimedio delle nostre quotidiane infermità
Farmaco di immortalità
Mistero della Fede
Sostegno della speranza
Vincolo della carità
Segno di unità e di pace
Sorgente di gioia purissima
Sacramento che germina i vergini
Sacramento che dà forza e vigore
Pregustazione dei convito celeste
Pegno della nostra risurrezione
Pegno della gloria futura
Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, Hai dato loro il pane disceso dal cielo,
che porta in sé ogni dolcezza.
PREGHIAMO:
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero dei tuo Corpo e dei tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Adorazione perpetua Montenero, 14 settembre 2013
Meditazione di S.E. Card. Silvano Piovanelli
In occasione dell'anno dell'Eucaristia (ottobre 2004-ottobre2005) il Papa Giovanni Paolo II ha scritto una lettera apostolica titolata dalle prime parole "Mane nobiscum Domine" in cui afferma che
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- La "frazione del pane" è da sempre al centro della vita della Chiesa. Per mezzo' di essa Cristo rende presente, nello scorrere del tempo, il suo mistero di morte e di risurrezione ...
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- L'iniziativa della Lettera apostolica si pone ad un livello così profondo da non intralciare in alcun modo i programmi pastorali delle singole Chiese.
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- Tutto va ancorato a questo Mistero che costituisce il mistero e il segreto della vita spirituale dei fedeli, come di ogni iniziativa della Chiesa locale e universale. Occorre impegnarsi per accentuare in ogni cammino pastorale e impegno missionario la dimensione eucaristica che è propria dell'intera vita cristiana.
L'adorazione eucaristica non è semplicemente una devozione che possiamo vivere liberamente, che anzi possiamo praticare con l'approvazione della Chiesa. Si tratta del segreto della vita spirituale dei fedeli e di ogni iniziativa ecclesiale. Si tratta di un tesoro di amore e di forza, di grazia e di testimonianza, di cui la Chiesa oggi ha particolarmente bisogno.
"Ho spesso riflettuto sui rimedi all'indifferenza generalizzata che si impadronisce in modo spaventoso di tanti cattolici, e ne trovo soltanto uno: L'Eucaristia, l'amore al Gesù dell'Eucaristia" (Beato Eymard).
Per tutti voi, dedicati all'adorazione eucaristica quotidiana, settimanale, mensile, all'adorazione prolungata, perfino continua, quattro parole per illuminare, approfondire, vivificare il vostro impegno:
Celebrare, adorare, contemplare, vivere.
Celebrare: porre al centro della vostra vita e del vostro impegno la santa Messa.
In alcune sacrestie ho trovato scritto per il sacerdote: celebra Missam ut primam, ut unicam, ut ultimam.
ut primam: il rischio dell'abitudine (ab absuetis non fit passio!)
ut unicam : sempre ricordando che non si "ripete" (lettera agli Ebrei: "una sola volta, una volta per tutte")
ut ultimam : "nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il Signore nostro Gesù Cristo"
Una volta che le menti sono illuminate e i cuori riscaldati, i segni "parlano". Non c'è, nella nostra vita, un segno più grande: altro che la nube e la colonna di fuoco per gli Ebrei nel deserto!
Come comprendere i segni?
I discepoli di Emmaus insegnano. "Non ardeva forse in noi il nostro cuore, mentre egli conversava con noi lungo il cammino" (Lc 24,32).
In ogni Messa la liturgia della Parola precede la Liturgia eucaristica e fa con quella un tutt'uno: dopo aver parlato delle due mense, si insiste sull'unica mensa della parola e dei Pane di vita.. Il grande passo della riforma liturgica (il precetto della Chiesa non obbligava alla prima parte della Messa!).
Valorizzazione della "lectio divina" e della settimana come cammino settimanale verso il Dies Domini.
Adorare
I momenti di silenzio nella celebrazione eucaristica (atto penitenziale, colletta, dopo l'omelia, momento della consacrazione, dossologia della prece eucaristica, dopo la comunione).
"La presenza di Gesù nel tabernacolo deve costituire come un polo di attrazione per un numero sempre più grande di anime innamorate di Lui, capaci di stare a lungo ad ascoltarne la voce e quasi sentirne i palpiti del cuore".
" L'adorazione eucaristica fuori della Messa diventi un impegno speciale per le singole comunità parrocchiali e religiose. Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell'Eucaristia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo" (Giovani Paolo Il).
Mosè disse un giorno a Dio: "Mostrami la tua gloria" ... "Nessun uomo può vedermi e restare vivo..Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe; quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può
vedere" (Es 22, 18-23).
Dio nessuno può vederlo, ma, come Mosè poté vedere le spalle di Dio, tu, meglio di Mosè, puoi vedere le specie consacrate, il pane che non è più pane, ma Corpo di Cristo!. Tu puoi vedere la gloria, lo splendore dell'amore!
Contemplare
Diceva san Carlo Borromeo: "Il mistero della santissima Eucaristia è così sublime ed elevato da superare ogni comprensione umana ... Quale motivo, se non l'amore soltanto, poté spingere il Dio buonissimo e grandissima a donarsi in cibo a quella misera creatura che è l'uomo?.. Ecco, io impuro, vilissima creatura, mille volte caduta nel peccato, mi accosto per nutrirmi di tale Persona cui tanto sono debitore, che mi ha amato fino al punto di dare la vita per me e subire la morte per donarsi come mio cibo! Io, ingrato e traditore, mi accosto per cibarmi di questo Pane".
"Con quali tinte vivaci ci dipingi l'intera atroce passione di Cristo! Come ci rappresenti con chiarezza, perché li meditiamo, questi misteri che suscitano meraviglia e terrore... Questo sacrificio fu offerto una volta per sempre al Padre, sulla croce".
"Dio ha voluto scendere personalmente dal cielo sulla terra; si è fatto uomo; non ha voluto scendere personalmente dal cielo sulla terra; si è fatto uomo; non ha disdegnato di assumere tutte le debolezze umane. Nella sua vita si è dato a noi come compagno di cammino; nella morte, come prezzo di riscatto; nel momento di accomiatarsi da noi si è donato in cibo nel Santissimo Sacramento, promettendo di donarsi, alla fine, come premio nel cielo. ... Contemplate l'infinita carità di Dio! ha dato se stesso in cibo all'uomo. Tu, Cristo Gesù, che sei il Pane degli angeli, non hai sdegnato di diventare il cibo degli uomini ribelli, peccatori, ingrati ... Oh, grandezza della dignità umana! ... Solo questa carità poté spingere Dio a fare tanto per noi".
Vivere
"Il piccolo Placido" (un libro di una monaca, uscito a Parigi negli anni '50) racconta: "la liturgia cadeva su di lui come uno stampo".
L'Eucaristia che tu adori e contempli dia "forma" alla tua vita:
# cammina alla presenza del Signore, sempre: l'Eucaristia ti dice: Egli è I'Emmanuele! Come Risorto accompagnò i due discepoli di Emmaus, così accompagna ogni tuo cammino.
# diventa "rendimento di grazie" a Dio, continuamente: "d'inverno e d'estate, col cielo sereno e tempestoso, sempre, grazie!". Diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum (Rom 8,28): tradotto da don Cuba: " Dio mi ama e tutto quello che mi capita è il meglio per me!".
# diventa dono di amore per i fratelli, silenziosamente per tutti.
Gesù ha lavato i piedi ai discepoli e ha detto loro: "Anche voi lavatevi i piedi gli uni agli altri" (Gv 13,14).
"La Chiesa,, guardando a Maria come a suo modello, è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo" (Giovanni Paolo Il, Ecclesia de Eucharista,2003). II Pane eucaristico che riceviamo è la carne immacolata del Figlio [Ave verum corpus natum de Maria Virgine].
Carlo Carretto, in un suo libro "Beata te che hai creduto" (Sanpaolo 1988) scrive: "Che ne dici tu, Maria, che sei la più interessata? Non ti pareva un sogno l'avere un figlio di quel genere? Ti pareva reale? Averlo generato nella carne era niente in confronto della fatica di generarlo nella fede. Vedere un bimbo, il tuo bimbo, era facile, ma credere, credere, mentre gli facevi fare la pipì in un angolo, che proprio lui, il tuo bimbo, era il Figlio di Dio, non era facile.
La fede era certamente oscura anche per te, non solo per noi tuoi fratelli su questa terra di viventi.
lo ho qui sotto al mantello, appesa al collo la teca contenente l'Eucaristia. È un piccolo pezzo di pane consacrato dalla fede della Chiesa. Lo porto sempre con me, lo amo, lo adoro, ma non è facile credere. Non c'è fatica pi ù grande sulla terra della fatica di credere, sperare, amare: tu lo sai".
Diceva sant'Ambrogio: "Ogni cristiano che crede in un certo senso concepisce e genera il Verbo di Dio in se stesso".
A Gesù che interroga ciascuno di noi: "Tu, credi?", ognuno di noi vuole rispondere come il padre del giovane epilettico indemoniato: "Credo, Signore, aiuta la mia incredulità". Guardando te, o Maria, che Elisabetta ha salutato "beata", perché hai creduto nell'adempimento di ciò che il Signore ha detto, noi ti domandiamo: Sostieni la nostra fede nell'Eucaristia! E tutta la Chiesa, sostenuta da Maria, trovi nuovo slancio per la sua missione nella storia dell'umanità e riconosca sempre di più nell'Eucaristia la fonte e il vertice di tutta la sua vita (culmen et fons).