365]
… Cristo non è insegna o emblema d’utopia. È ‘Persona’ [1]. E l’interpretazione di Lui esige un accostamento oggettivo. Da ‘Persona’ a persona, e in continuità da ‘persona’ a Persona. Per questo il Vangelo è racconto: memoria e ammirazione del tempo vissuto, con impronta d’originalità, di mistero. È uno svolgimento del ‘tema’ ‘tempo’ come può essere svolto da chi possiede ‘genio’ d’originalità e di mistero.
Tempo ‘vissuto’ e ‘oltrepassato’. Tempo di racconto: il messaggio vi si implica -col tempo, coi gesti, coi fatti- narrazione esso stesso, esplicando l’annunzio come una epifania familiare ed una teologia narrativa, con una invenzione talmente inedita da offuscare ogni possibilità d’immaginazione[2]. Perciò è creazione, ‘teofania’, manifestazione del divino.
Tutto ciò con una semplicità umana, fuori d’ogni esemplarità tra gli uomini, da nascondere e palesare insieme la differenza e la presenza di vibrante novità, e da suscitare la ‘decisione’ tra pazzia e fede.
Quale persona, senza alcuna alterigia, avrebbe osato d’affermare, in terra ebraica, d’essere oltre la stessa profezia che l’ha indicata ed ha plasmato il popolo in cui ‘coltivarsi’; concretamente, con una altezza d’affermazione, di convinzione e gesto, che supera con la forza e la novità dell’inedito la ‘figura’ stessa dell’atteso dei tempi?…
E, d’altra parte, chi avrebbe potuto inventare la resurrezione con l’impronta visibile delle ferite, o l’Eucarestia?…
Un genio -un profeta- sarebbe stato abbagliato dalla sua stessa invenzione -con cui, in definitiva, abbagliare gli altri- e sarebbe caduto nell’insidia dell’ebbrezza da non poter pensare a quel particolare essenziale della storia…(da rip.)
366]
… qual è il significato ‘epifanico’ del tempo europeo, del suo tragico inabissarsi, del suo rifarsi -chissà come!- col plasma di quelle memorie… - o di quelle dimenticanze.
367]
La ‘persona’ è, e gestisce ‘il conflitto delle interpretazioni’…
368]
… linguaggio che sembra colto alle paludi del ‘Mar morto’. Tutto sommato è un manierismo al limite del nominalismo. Del nichilismo… Sguaiataggini che escono dall’incrinatura d’un animo adolescenziale…