Padre Giovanni Roncari è un OFM cappuccino, docente di storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, Firenze, licenziato in Storia Ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma.
Un altro incontro sintetico, chiaro, appassionato sul tema del Concilio. Segue sotto al filmato la traccia dell'audio.
L'incontro inizia come al solito con la preghiera per la Fede di Paolo VI (clicca per leggere): per essere più sintetici si è deciso di tagliarla dal filmato. Questa volta viene recitata a due cori. Da sottolineare gli aggettivi che vengono attribuiti alla Fede: la Fede è ... libera ... certa ... forte ... gioiosa ... operosa ... umile!
Chi è interessato, anche solo per farsi un'opinione diretta, può leggere (cliccando sul titolo) la Costituzione Dogmatica sulla Chiesa LUMEN GENTIUM (o dal SITO VATICANO).
PER LEGGERE LA LUMEN GENTIUM
Nel Vaticano I (1869-1870) la Chiesa è descritta come una perfetta società sotto il governo universale e immediato del romano pontefice su tutti i fedeli, contro tutte le tendenze gallicane, episcopaliste, febroniane del settecento .. e sotto l’influsso dell’ultramontanesimo (e anche qui la storia deve dire la sua..) Il primato del papa e la sua infallibilità in materia di fede e morale (in casi ben determinati) garantiscono l’unità di tutta la chiesa intorno al suo capo visibile, il papa, vicario e rappresentante del Capo invisibile Gesù Cristo.
Società perfetta che ha al suo interno due fondamentali categorie di persone: i chierici e i laici. Non sullo stesso piano, ma gerarchicamente ordinati: prima i chierici, il papa i vescovi, i preti, poi i laici che vengono definiti partendo da una costatazione negativa: sono i non chierici! Un testo di san Pio X descrive assai bene questa situazione: “ Ne risulta che la chiesa è per sua natura una società ineguale, cioè una società formata da due categorie di persone: i pastori e il gregge, coloro che occupano un grado fra quelli della gerarchia e la folla dei fedeli. E queste categorie sono così nettamente distinte fra di loro, che solo nel corpo pastorale risiedono il diritto e l’autorità necessari per promuovere e indirizzare tutti i membri verso le finalità sociali, e che la moltitudine non ha altro dovere che di lasciarsi guidare e di seguire, come un docile gregge, i suoi pastori” (Vehementer nos 1906)
Gli elementi giuridico-sociali per parlare della chiesa, pur essendo importanti, non sono sufficienti e rischiano di nascondere tutta la vera ricchezza della chiesa. E’ quanto si avverte in tutto il novecento in particolare nei movimenti biblico e liturgico e teologico così importanti per il futuro Vaticano II. Nel riscoprire le fonti bibliche e patristiche del pensiero cristiano e nella riflessione sulla liturgia si avvertono sempre più le carenze di una ecclesiologia solo giuridico-istituzionale. Anche l’Azione Cattolica, che con altri nomi è presente in tutta l’Europa, aiuta a passare i laici da gregge che ascolta a gregge che collabora..è già un passo interessante.
Il passo più decisivo è l’enciclica Mystici Corporis di Pio XII del 29 giugno 1943. Facendo suo il concetto di corpo mistico di Cristo, il papa si preoccupa soprattutto si insegnare l’unità della chiesa; la chiesa è un corpo unico, indiviso, visibile, organico e dotato di elementi essenziali e vitali che sono i sacramenti. Esiste una sola chiesa, visibile e invisibile, legata assolutamente a Cristo come suo corpo per cui non si può aderire a Cristo senza al tempo stesso aderire al suo vicario in terra il papa essendo appunto la stessa chiesa. L’attributo mistico salva, secondo il papa, da due pericoli, il primo di intendere il rapporto con Cristo su un piano quasi fisico, come fossimo particelle del corpo di Cristo, il secondo, all’opposto, il termine corpo indicherebbe un rapporto solo morale. Mistico, invece, indica un rapporto intimo con Cristo, reale e profondo, ma non esprimibile con categorie umane. Il termine “mistico” esclude ogni opposizione fra la chiesa della grazia da una parte e la chiesa dell’istituzione dall’altra. Queste due chiese sono, in realtà, una sola: la chiesa cattolica romana e perciò solo i cattolici fanno parte di quest’unica chiesa. Tutti gli altri, senza distinguere tra battezzati e non, sono orientati al corpo mistico da un desiderio inconsapevole e in qualche modo espresso in un desiderio di salvezza, di partecipare alla vera chiesa. E’ la parte debole dell’enciclica che arriverebbe a postulare un votum inconscio in coloro consciamente lo rifiutano.
Il concilio della chiesa sulla chiesa
Come è noto, tutti gli schemi preparatori del vaticano II furono respinti dai padri conciliari, eccetto quello sulla liturgia. Anche quello sulla chiesa, che ebbe una prima discussione dal 1 al 7 dicembre 1962 fu respinto dall’aula. Fu come sepolto da una serie di critiche, anche dure. Fu sostanzialmente accolta la proposta di Suenens di rielaborare tutta al materia distinguendo una ecclesia ad intra ed una ecclesia ad extra ponendo così le basi per la lumen gentium (ad intra) e la gaudium et spes (ad extra). Le discussioni sul nuovo schema dal 30 sett. Al 31 ott. 1963 furono più positive approvando molti aspetti che comunque furono poi riassunti in maniera diversa da come erano stati presentati, passando da quattro ad otto capitoli approvati nella terza sessione conciliare (21 nov. 1964) le discussioni più importanti e anche più accese riguardarono la chiesa come sacramento, il rapporto fra la chiesa cattolica e le altre confessioni cristiane, la collegialità episcopale, la collocazione teologicamente più esatta per la Madonna.
Quello che è più interessante notare è la struttura generale di tutto il documento che in qualche modo rovescia tutta la prospettiva della chiesa società perfetta divisa in due ordini di appartenenza, chierici e laici. Strutturato in otto capitoli, il documento può essere così presentato:
- Il mistero della chiesa: il disegno universale salvifico del Padre, l’opera del Figlio, lo Spirito santificatore della Chiesa. Le immagini della chiesa che realizzano ed evidenziano l’aspetto trinitario. Quindi non solo il corpo mistico di Cristo e non solo la società perfetta. Il regno di Dio e la chiesa al suo servizio. La chiesa realtà visibile e spirituale. Problema del subsistit in ecclesia catholica.
- Il popolo di Dio: nuova alleanza e nuovo popolo, il sacerdozio comune e il suo esercizio nei sacramenti, il senso della fede e i carismi, universalità e unità del popolo di Dio. rapporti di questo popolo di Dio con gli altri cristiani e con in non cristiani, carattere missionario della chiesa.
- Gerarchia della chiesa e l’episcopato: istituzione dei dodici, i successori degli apostoli, sacramentalità dell’episcopato, il collegio episcopale e il suo capo, la funzione di insegnare, santificare e governare, i presbiteri in relazione a Cristo, ai vescovi, ai fedeli.
- I laici: natura e missione dei laici nella chiesa, funzione sacerdotale, cultuale e profetica, relazioni con la gerarchia.
- Vocazione universale alla santità nella chiesa: multiforme esercizio dell’unica santità, vie e mezzi della santità
- I religiosi: i consigli evangelici nella chiesa, natura e importanza dello stato religioso nella chiesa e grandezza della consacrazione religiosa.
- Indole escatologica della chiesa pellegrinante e sua unione con la chiesa celeste: vocazione escatologica della chiesa, comunione e relazione fra la chiesa celeste e quella terrestre
- La beata vergine Maria nel mistero di Cristo e della chiesa: Maria nella storia della salvezza, Cristo unico mediatore e Maria associata con lui, Maria e la chiesa.
Alcuni elementi da sottolineare nell’insegnamento del Concilio Vaticano II
La chiesa nel mistero trinitario come progetto di salvezza di Dio rivelante e non solo come fondazione storica da parte di Gesù Cristo.
Novità del subsistit in ecclesia catholica che precisa la natura della chiesa, ma apprezza elementi di santificazione e di verità che si trovano anche fuori della chiesa cattolica tra gli altri battezzati e che sospingono verso l’unità cattolica.
La Chiesa è il popolo di Dio,(n.9) all’interno del quale e per il quale si trovano i vari ministeri (nn 10,11,12), primo fra tutti l’episcopato, e i vari carismi per l’edificazione comune della chiesa in vista del regno di Dio. Questo insegnamento è basilare e caratterizzante il Vaticano II. Si supera la dualità chierici-laici che non formano come due chiese, ma l’unica Chiesa resa tale dall’unico Battesimo. Il superamento della chiesa società perfetta non comporta la sua negazione, ma si sottolinea la dimensione storica della Chiesa in cammino con la fatica, il peccato, la conversione continua che questo comporta. (n.40) Rapporto fra la Chiesa peregrinante e la Chiesa celeste (cap.VII)
La collegialità episcopale da ben intendersi.(nn.21,22) Il papa non è il capo di un collegio come primus inter pares, con funzioni di collegamento e di presidenza onoraria, ma vero capo che però non e senza il collegio episcopale, come questi non può fare a meno del suo capo. (vedi nota esplicativa previa) Rapporto fra sacramento e giurisdizione.
I laici come elemento essenziale della chiesa una e non composta da due classi disuguali (docente e discente) (n.32), ma all’intero della stessa chiesa vi è il munus docendi (vescovi e papa) e il munus auscultandi. “E’ proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio…” (n.31 e il n.36 ).
Il n.9 Nuova Alleanza e nuovo popolo presenta una magnifica descrizione biblica e teologica della chiesa popolo di Dio, quasi una sintesi previa di tutto il documento.
La lumen gentium non è un trattato completo sulla Chiesa. Nessun documento conciliare ha questa pretesa. Ha insegnato delle verità sulla Chiesa, ha cercato di formare una mentalità ecclesiale, ha fornito degli strumenti che ogni futura elaborazione teologica sulla Chiesa non potrà né dovrà fare a meno.