Il confronto fra due biografie:
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Karol Józef Wojtyła (divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978) nacque a Wadowice, città a 50 km da Kraków (Polonia), il 18 maggio 1920. A 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia. Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. (…)
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Suor Faustina nacque il 25 agosto 1905 nel villaggio di Glogowiec in Polonia. Elena lasciò la casa natale quando aveva 16 anni (1921) Prima andò ad Aleksandrów, vicino a Lódz dove lavorò come domestica. In quel periodo ebbe la misteriosa visione del « chiarore ». Il I° agosto 1925 Elena varcava la soglia della clausura nella casa della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia. ..... Il 5 ottobre 1938, la sera tardi, vicino al suo letto, si radunarono le consorelle che insieme al cappellano recitarono le preghiere per i moribondi. Alle 22.45 si avviava silenziosamente verso la casa del Padre per cantare eternamente l’inno alla Misericordia Divina.
Abbiamo aperto questa sezione per capire ed approfondire cosa legava intimamente queste due anime.
Dal confronto fra le due biografie si scopre che Karol era quasi contemporaneo di suor Faustina e degli stessi territori.
Il convento di Łagiewniki a Cracovia era ben conosciuto al Papa Giovanni Paolo II. Già ai tempi dell’occupazione nazista, recandosi al lavoro nel vicino Solvay, passava ogni giorno accanto al convento e frequentava la cappella del luogo. Le cronache conventuali annotano qualche evento in cui egli partecipò da giovane sacerdote e, in seguito, come il pastore della diocesi di Cracovia, interessato all’opera apostolica della Congregazione e al culto della Divina Misericordia che si sviluppava nelle forme trasmesse da suor Faustina. Il 7 giugno 1997 venne in questo luogo – come egli stesso confessò – spinto da una necessità del cuore per affidare, dinanzi all’immagine miracolosa di Gesù Misericordioso e presso le reliquie di suor Faustina, la sorte dell’umanità, della Chiesa e del suo pontificato alla Divina Misericordia.
Ci dice santa Faustina (Diario 1732): Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: “Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al mio volere, l’innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta”. (Leggi la lettera del Vescovo Jan Zajac, Rettore del Santuario di Lagiewniki del 2 febbaio 2005 in -> "Notizie e Varie" -> "Adorazione Perpetua")
Dal “Discorso Di Giovanni Paolo II alle Suore Della Beata Vergine Maria Della Misericordia” - Santuario della Divina Misericordia a Łagiewniki - Kraków (Cracovia) - Sabato, 7 giugno 1997
1. Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 88[89], 2). - Ecco vengo in questo santuario come pellegrino per inserirmi nel canto ininterrotto in onore della Divina Misericordia. L'aveva intonato il Salmista del Signore, esprimendo quanto tutte le generazioni conservavano e conserveranno, come preziosissimo frutto della fede. Di nulla l'uomo ha bisogno quanto della Divina Misericordia - di quell'amore che vuol bene, che compatisce, che innalza l'uomo sopra la sua debolezza verso le infinite altezze della santità di Dio. In questo luogo ci rendiamo conto di questo in modo particolare. Da qui infatti è partito il Messaggio della Divina Misericordia che Cristo stesso volle trasmettere alla nostra generazione tramite la beata Faustina. Ed è un messaggio chiaro e leggibile per ciascuno. Ciascuno può venire qui, guardare questo quadro di Gesù Misericordioso, il suo Cuore che irradia le grazie, e udire nel profondo del suo animo quanto udì la Beata: "Non aver paura di nulla. Io sono sempre con te" (Diario, q. II). E se risponderà con cuore sincero: "Gesù, confido in Te!", troverà conforto in ogni sua angoscia e in ogni paura. In questo dialogo di abbandono, si stabilisce tra l'uomo e Cristo un particolare legame che sprigiona amore. E "nell'amore non c'è timore - scrive san Giovanni - al contrario l'amore perfetto scaccia il timore" (1 Gv 4, 18).
La Chiesa rilegge il Messaggio della Misericordia per portare con più efficacia alla generazione di questa fine di millennio e a quelle future la luce della speranza. Senza mai cessare, essa chiede a Dio misericordia per tutti gli uomini. "In nessun momento e in nessun periodo storico - specialmente in un'epoca così critica come la nostra - la Chiesa può dimenticare la preghiera, che è il grido alla misericordia di Dio dinanzi alle molteplici forme di male che gravano sull'umanità e la minacciano... Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola «misericordia», quanto più allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia «con forti grida»" (Giovanni Paolo II, Dives in misericordia, n. 15). Proprio per questo sul percorso del mio pellegrinaggio si è trovato anche questo Santuario. Vengo qui per affidare tutte le preoccupazioni della Chiesa e dell'umanità a Cristo misericordioso. Alla soglia del terzo millennio, vengo, per affidargli ancora una volta il mio ministero Petrino - "Gesù, confido in Te"!
Il messaggio della Divina Misericordia mi è stato sempre vicino e caro. E' come se la storia lo avesse inscritto nella tragica esperienza della seconda guerra mondiale. In quegli anni difficili esso fu un particolare sostegno e una inesauribile fonte di speranza, non soltanto per gli abitanti di Cracovia, ma per la nazione intera. Questa è stata anche la mia esperienza personale, che ho portato con me sulla Sede di Pietro e che, in un certo senso, forma l'immagine di questo pontificato. Rendo grazie alla Divina Provvidenza perché mi è stato dato di contribuire personalmente al compimento della volontà di Cristo, mediante l'istituzione della festa della Divina Misericordia. Qui, presso le reliquie della beata Faustina Kowalska, ringrazio anche per il dono della sua beatificazione. Prego incessantemente Dio perché abbia "misericordia di noi e del mondo intero" (Coroncina).