Padre Giovanni Roncari è un OFM cappuccino, docente di storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, Firenze, licenziato in Storia Ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma.
Clicca per leggere la preghiera per la Fede di Paolo VI: nel filmato viene recitata ad un coro con pause adeguate. Da sottolineare gli aggettivi che vengono attribuiti alla Fede: la Fede è ... libera ... certa ... forte ... gioiosa ... operosa ... umile!
Chi è interessato, anche solo per farsi un'opinione diretta, può leggere (cliccando sul titolo) la Costituzione Dogmatica DEI VERBUM sulla Divina Rivelazione.
La relazione
La rivelazione divina e la sua trasmissione “piacque a Dio, nella sua bontà e sapienza, rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9) n.2
Natura e oggetto della rivelazione.: non semplicemente comunicazione di verità da credere e norme da osservare, ma comunicazione di Dio e della sua stessa vita per mezzo di Gesù Cristo. L’ Antico testamento, anzi la stessa creazione è preparazione-dialogo alla pienezza della rivelazione che è Gesù Cristo. “l’economia cristiana, in quanto è alleanza nuova e definitiva, non passerà mai…n.4”
“ A Dio che rivela è dovuta l’obbedienza della fede, per la quale l’uomo si abbandona tutto a Dio, liberamente prestando il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà a Dio che rivela…n.5
La grazia di Dio e l’azione dello Spirito santo rendono possibile l’atto di fede che non è contrario alla ragione umana (Vaticano I), ma la supera e la trascende n.6
“ tutto quello che aveva rivelato per la salvezza di tutti i popoli, con somma benevolenza, Dio dispose che rimanesse sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni” .n.7 Per questo Gesù Cristo inviò gli apostoli ad annunciare il vangelo. Questi lo fecero sia con la predicazione orale sia con gli scritti, sia con l’esempio sia con le istituzioni trasmisero ciò che avevano ricevuto dalla bocca del Signore…..n.7
Gli apostoli poi istituirono i vescovi affidando loro il proprio compito di maestri. “Questa tradizione, che viene dagli apostoli, progredisce nella chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo, cresce infatti la comprensione tanto delle cose come delle parole trasmesse sia con la contemplazione e lo studio dei credenti, sia con l’intelligenza delle cose spirituali di cui fanno esperienza sia con la predicazione di coloro…i vescovi” (n.8 ) Perciò la sacra tradizione e la sacra scrittura dell’uno e dell’altro Testamento sono la guida sicura e insostituibile per ricevere la rivelazione divina. Questa rivelazione è contenuta nella sacra tradizione e nella sacra scrittura (non sola tradizione, non sola scrittura) che sono tra loro strettamente congiunte e comunicanti, infatti scaturiscono dalla stessa sorgente divina e formano una cosa sola… ( n.9) per cui costituiscono l’unico deposito sacro della parola di Dio. n.10. Funzioni e limiti del magistero della Chiesa. ( n.10)
Ispirazione divina della sacra scrittura e sua interpretazione: le verità divinamente rivelate..furono messe per iscritto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo..hanno Dio per autore che si servì di uomini che mantennero le loro facoltà e caratteristiche (n.11) Poiché Dio ha parlato alla maniera umana è assolutamente necessario conoscere questo linguaggio, le sue peculiarità, il suo significato; generi letterari (cfr. Divino afflante Spiritu di Pio XII). Dio ha usato il linguaggio umano per la sua ammirabile condiscendenza (synkatabasis) nei nostri confronti. (n.13)
L’Antico e il Nuovo Testamento: importanza e unità dei due Testamenti. L’economia dell’Antico Testamento era ordinata soprattutto a preparare, ad annunziare profeticamente attraverso varie figure la venuta di Cristo redentore. (n.15) In esso si manifesta la pedagogia divina e la sua condiscendenza verso gli uomini, esprime un vero senso religioso e contiene veri tesori di insegnamento e di preghiera. (n.15) Perciò i cristiani devono accogliere con fede e devozione questi libri. Dio autore dell’uno e dell’altro Testamento ha voluto che si integrassero e si illuminassero a vicenda. (n.16) In tutta la Scrittura i Vangeli hanno un ruolo assolutamente preminente in quanto sono la testimonianza della vita e delle parole di Gesù Cristo, composti dagli autori sacri “ scegliendo alcune cose tra le molte tramandate a voce o già per iscritto, di altre facendo una sintesi o spiegandole tenendo presente la situazione delle chiese, conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferirci su Gesù cose vere e autentiche.” (19)
La sacra Scrittura nella vita della Chiesa: “La Chiesa ha sempre venerato le divine scritture come ha fatto per il corpo stesso del Signore, non tralasciando, soprattutto nella sacra liturgia di assumere il pane della vita dalla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli” (n.21) “ Parimenti il sacro sinodo esorta tutti fedeli cristiani, soprattutto i religiosi, ad imparare la sublime scienza di Gesù Cristo con la frequente lettura delle divine Scritture. L’ignoranza delle Scritture è infatti ignoranza di Cristo….n.25
Questa rapidissima sintesi vuol essere un invito e un aiuto a leggere la Dei Verbum, lettura assolutamente insostituibile. Come riflessione più specifica si può tenere presente il n.8, il testo già citato così continua: “ le asserzioni dei santi padri attestano la vivificante presenza di questa tradizione, le cui ricchezze si trasfondono nella prassi e nella vita della chiesa che crede e che prega. Per mezzo della stessa tradizione la Chiesa conosce l’intero canone dei sacri Libri e in essa le stesse sacre lettere si comprendono più profondamente e sono rese incessantemente efficaci, così Dio, che ha parlato in passato, parla senza interruzione con la sposa del suo diletto Figlio, e lo Spirito Santo per mezzo del quale la viva voce del vangelo risuona nella chiesa e attraverso di essa nel mondo, introduce i credenti alla verità tutta intera e in essi fa dimorare abbondantemente la parola di Cristo.”
Come viviamo nelle nostre comunità il primato della Parola di Dio che non è la semplice lettura del testo biblico, ma conoscenza, ascolto, celebrazione.
Conoscenza: informazione e formazione: quali cammini, momenti e difficoltà
Ascolto: lectio divina, meditazione
Celebrazione: preghiera personale e comunitaria, liturgia eucaristica