LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE PER LA TRASMISSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
Il Sinodo della nuova evangelizzazione va seguito con interesse. Questo Sinodo ha un'importanza capitale non solo per la missione ad gentes, ma soprattutto per i missionari ad gentes. Esso infatti vuole rilanciare la missione intesa come comunicazione personale della fede in Gesù Cristo. Troppo spesso la missione è stata ridotta a un oggetto, a qualcosa da fare. E si è data per scontata l'origine di tutto questo, si è dimenticato che missione è anzitutto fede che si comunica con gioia ed entusiasmo. Il Sinodo vuole mettere al centro della missione la fede. Essa "non è soltanto una dottrina, una sapienza, un insieme di regole morali, una tradizione. La fede cristiana è un incontro reale, una relazione con Gesù Cristo" (n.18). Per comunicare la fede occorre avere ben compreso le ragioni per cui si crede, i motivi per cui si è cristiani, e non buddisti, o musulmani, o atei, offrendo agli altri il "di più" che si è incontrato nel dono fattoci da Gesù Cristo.
Perché questo avvenga è fondamentale riscoprire la tradizione viva della Chiesa, il Catechismo e il Concilio Vaticano II, troppo spesso bistrattati e non capiti. E occorre anche trovare nuove forme dell'annuncio anche nei nuovi areopaghi, come i media, divenuti forse il primo ambito della missione universale, anche quella ad gentes. Anche questo sito si prefigge di fare da cassa di risonanza: nella sezione articoli - anno della Fede -Nuova evnagelizzazione o direttamente al sito della Santa Sede
Avvenire del 6 ottobre 2012 chiede a Mons Fisichella:
Quindi oggi chi sono i nuovi evangelizzatori?
Sono i cristiani che partecipano assiduamente alla vita della comunità parrocchiale, sono innanzitutto loro a dover riscoprire il desiderio di essere autenticamente credenti. E poi sacerdoti, religiosi, laici che partecipano della grande ricchezza di associazioni e movimenti, alcuni nati proprio con l’obiettivo della nuova evangelizzazione, capaci di offrire una testimonianza anche di grande entusiasmo.
In altre parole quello dell’evangelizzazione è un compito cui tutti sono chiamati.
Ogni credente è un nuovo evangelizzatore perché si viene a trovare in una condizione di vita che richiede il suo impegno come cristiano.
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NOTA per il Lettore: Lo scorso 19 giugno viene presentato l’Instrumentum laboris che rappresenta il culmine dell’itinerario preparatorio. Nel documento due vocaboli ricorrono più volte: sono «rinnovamento» e «conversione». Bussole per la Chiesa invitata a vedere nella nuova evangelizzazione un’opportunità per «riscoprire la gioia di credere» e «ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede». Quattro i capitoli. Nel primo, su «Gesù Cristo, Vangelo di Dio per l’uomo», si ricorda che l’annuncio è un dovere della comunità ecclesiale. Il secondo riprende il tema della nuova evangelizzazione, mentre il terzo parla di «Trasmettere la fede» e riserva un ruolo di rilievo sia alla parrocchia, sia alla famiglia. Per «Ravvivare l’azione pastorale» (come suggerisce il titolo dell’ultimo capitolo) si esorta a uno stile più missionario, a far fronte all’emergenza educativa e a coltivare l’attenzione per le vocazioni. La scommessa – conclude il documento – è di «riaccendere lo slancio delle origini». Ed è l’impegno che da domenica 7 ottobre 2012 attende i padri sinodali.